Archivio Museo Storico di Fiume

La composizione del Museo storico di Fiume

Il Museo storico di Fiume, è la principale istituzione per quanto riguarda l’esodo che ha costretto migliaia di italiani a lasciare le proprie famiglie ed abitazioni per fuggire dalle terre cedute alla Jugoslavia e restare italiani. Far conoscere gli eventi accaduti e rendere onore a tutti coloro che hanno sofferto è il cuore della nostra missione

Orari del Museo storico di Fiume.

Lunedì 15-19 Martedì 10-13:30 Mercoledì 15-19 Giovedì 10-13 Venerdì 15-19 Sabato e Domenica chiuso

1° piano

Il museo è disposto nella sala del piano inferiore su una superficie di 250 mq. ca. e ruota intorno a un sacrario centrale a ricordo dei giuliano-dalmati caduti per la patria italiana. Il percorso di visita inizia con un’ampia panoramica documentale sull’esodo dalle terre adriatiche, procede con cimeli e documenti originali che illustrano ampiamente la storia fiumana dalle origini romane al secondo conflitto mondiale, gli aspetti urbanistici, monumentali, associativi, scolastici, amministrativi, religiosi e culturali della città di Fiume e del suo territorio ricollegabili all’identità di carattere italiano.

2° piano

Al secondo piano vi sono l’archivio e la biblioteca, su una superficie sempre di 250 mq. ca. L’archivio è suddiviso in due settori: uno destinato a sala riunioni con mezzi audiovisivi offre trenta posti a sedere e ospita un’ampia panoramica d’opere realizzate da artisti fiumani dal 1700 ai giorni nostri, nell’altro sono disposte postazioni informatiche, l’ufficio amministrativo della società e del museo.

I materiali

L’archivio dispone d’oltre 80.000 documenti e di alcuni fondi particolarmente importanti: sono presenti autori come Riccardo Zanella, Antonio Grossich, Riccardo Gigante, Gabriele D’Annunzio, Icilio Bacci, Andrea Ossoinack, Maria Vitali, Giovanni Giurati, Oscar Sinigaglia, Armando Odenigo, Michele Maylender ed altri. L’archivio è inserito nel progetto di informatizzazione nazionale Archivi del ‘900.

La Biblioteca della Società di Studi Fiumani possiede circa 7.000 volumi, tra cui opuscoli rari, monografie antiche e moderne, manoscritti (come l’Editto di cambio della Sacra Cesarea e Cattolica Maestà Carlo V del 1772 e la Storia delle Accademie d’Italia di Michele Maylander del 1904), riguardanti la storia di Fiume, dell’Istria e della Dalmazia dalle origini ai giorni nostri, anche in lingua tedesca, ungherese e croata; una raccolta delle opere di Gabriele d’Annunzio, alcune autografate dal Poeta; particolare attenzione viene data alla raccolta di opere sull’esodo giuliano-dalmata, sia dal punto di vista storico che letterario. Si dispone di un catalogo informatizzato, parte di esso è inserito nel sistema bibliotecario.

Di particolare interesse è l’emeroteca annessa alla Biblioteca, che conserva tra gli altri alcuni importanti periodici pubblicati nella città di Fiume, oltre a ritagli di giornali circolanti a Fiume provenienti dall’Italia da Budapest, Vienna, Parigi, Zagabria e Stati Uniti. Qui di sotto sono elencate alcune testate storiche stampate a Fiume. 

Eco Ungarico, annate dal 1843 al 1846
L’Eco di Fiume, annate dal 1858 al 1860
Gazzetta di Fiume, annata 1861
La Difesa, annate dal 1898 al 1900
Vita Fiumana, annate dal 1896 al 1897
La Varietà,  annate 1888 e 1892
La Bilancia, annate 1871 e 1872 e numeri sparsi in archivio
La Vedetta d’Italia, raccolta completa dal 1919 al 1924; dal 1925 al 1943 solo numeri sparsi
La Giovine Fiume, raccolta completa (1907-1910)
La Fiumanella, raccolta completa (1921-1922)
Delta, raccolta completa (1923-1924)

Provenienza dei materiali

L’Archivio Museo Storico di Fiume è dotato, grazie ad alcuni generosi lasciti, di un razionale arredamento e il materiale finora raccolto, che s’accresce di continuo in forza di nuove donazioni, viene ordinato, catalogato e schedato in modo da poter essere utilmente consultato dagli studiosi. Custodisce attualmente una ricca raccolta di documenti, tra cui due versioni italiane manoscritte dello Statuto concesso a Fiume dall’imperatore Ferdinando I nel 1530 (una risalente al ‘500 e un’altra redatta nel ‘700), le lettere autografe di d’Annunzio ad Antonio Grossich, il libro dei verbali della “Giovine Fiume”, la prima società irredentistica fiumana, l’Archivio personale di Riccardo Zanella, documenti di interesse fiumano degli archivi personali di Oscar Sinigaglia, Andrea Ossoinack, Antonio Grossich, Giovanni Giurati, carte geografiche e stampe, dipinti di pittori fiumani e quasi un migliaio di fotografie, oltre a cimeli storici di ogni genere. Tra i vari fondi va ricordato il fondo Esodo giuliano-dalmata. La Biblioteca annovera, oltre a numerosi volumi soprattutto di interesse fiumano, istriano e dalmata, molte annate di riviste e di quotidiani pubblicati a Fiume sino al 1945 (Eco di Fiume, Gazzetta di Fiume, Il Popolo, La Bilancia, La Vedetta d’Italia, Studio e Lavoro, Varietà, La Difesa, Vita Fiumana, La Vedetta, Giovine Fiume, Liburnia, Fiume, ecc.). Un cimelio particolarmente interessante è costituito da una copia, l’unica esistente, del primo giornale uscito a Fiume nel 1813, Notizie del giorno.

Galleria primo piano

Galleria secondo piano

Organigramma

Dott. Marino Micich

Direttore

Dott. Franco Laicini

Curatore Biblioteca

Dott. Emiliano Loria

Curatore Archivio

Biblioteca della Società di Studi Fiumani

La Biblioteca della Società di Studi Fiumani possiede circa 7.000 volumi, tra cui opuscoli rari, monografie antiche e moderne, manoscritti (come l’Editto di cambio della Sacra Cesarea e Cattolica Maestà Carlo V del 1772 e la Storia delle Accademie d’Italia di Michele Maylander del 1904), riguardanti la storia di Fiume, dell’Istria e della Dalmazia dalle origini ai giorni nostri, anche in lingua tedesca, ungherese e croata; una raccolta delle opere di Gabriele d’Annunzio, alcune autografate dal Poeta; particolare attenzione viene data alla raccolta di opere sull’esodo giuliano-dalmata, sia dal punto di vista storico che letterario. Si dispone di un catalogo informatizzato, parte di esso è inserito nel Sistema bibliotecario nazionale (SBN):

http://opac.regione.lazio.it/SebinaOpac

Regolamento della Biblioteca della Società di Studi Fiumani

Il presente regolamento istituisce regole e comportamenti della Biblioteca della Società di Studi Fiumani.

Carta dei servizi della Biblioteca della Società di Studi Fiumani

La presente carta dei servizi definisce impegni e responsabilità della Biblioteca della Società di Studi Fiumani nei confronti dei suoi utenti.

Quartiere Giuliano Dalmata​

Il Quartiere Giuliano-Dalmata di Roma sorge nell’area destinata, alla fine degli anni ’30, ad ospitare le maestranze addette alla costruzione dei palazzi degli uffici dell’Esposizione Universale di Roma nel 1942 (dalla quale proviene la denominazione odierna EUR). Adiacente all’EUR, tale area venne denominata Villaggio Operaio E42 ed organizzata in una serie di case basse, articolate in padiglioni a ferro di cavallo. Con lo scoppio della II Guerra Mondiale, l’Esposizione Universale di Roma del ’42 non venne mai realizzata e gli operai abbandonarono i padiglioni. 
Il resto è Storia. Storia ancora viva nel Quartiere, tramandata, amara ma ricca di vita e di speranza.

Nel ’45, sulla costa orientale dell’Adriatico, la Jugoslavia occupò l’Istria e la Dalmazia, veneziane da 1000 anni. I beni degli italiani furono confiscati e nazionalizzati e così iniziò il travaglio delle popolazioni Giuliano-Dalmata. Il 10 febbraio 1947 venne firmato il Trattato di Pace tra gli Alleati e l’Italia che sanciva ufficialmente la rinuncia dell’Italia in favore della Jugoslavia di 186 comuni, ovvero buona parte della Venezia Giulia, tutta l’Istria, l’intero Quarnaro e la Dalmazia veneziana. Lo stesso Trattato concedeva, ai cittadini italiani dei territori ceduti, il diritto di opzione sulla cittadinanza, ovvero per rimanere cittadini italiani (sebbene autoctoni da generazioni) dovevano lasciare la terra natia. Per tutti gli anni ’50 continuò l‘Esodo, e città come Pola, Rovigno, Pirano, Capodistria, Albona, Abbazia, Fiume, Cherso, Lussino, Dignano, Lagosta, Parenzo, Pisino, Zara, ecc. si svuotarono. L’Esodo riguardò complessivamente circa 350.000 cittadini italiani provenienti da cinque province adriatiche: Pola, Zara, Fiume, Trieste e Gorizia, ma lo spopolamento continuò fino alla prima metà dei ‘60, provocando l’abbandono di circa mezzo milione di persone. Molti di loro arrivarono a Roma e si stabilirono nei padiglioni del Villaggio Operaio E42.

Nel ’48, con la trasformazione dei padiglioni in circa 150 appartamenti provvisori, venne inaugurato ufficialmente il Villaggio Giuliano-Dalmata in Roma, alla presenza di Giulio Andreotti, della signora De Gasperi e di numerose altre personalità, accompagnato da un telegramma del Presidente della Repubblica e da una mostra del Comitato per i Rifugiati italiani. Lentamente la capacità abitativa del Villaggio aumentò e la comunità Giuliano-Dalmata, nella speranza di ricostruire ciò che aveva dovuto lasciare sull’altra sponda dell’Adriatico, avviò numerose piccole attività commerciali con il duplice obiettivo di mantenere vive le tradizioni e di fornire occupazione alla propria collettività ed ai vari raggruppamenti rurali sparsi nell’Agro Laurentino.

Negli anni seguenti il quartiere vide un rapido sviluppo. Gli abitanti diedero vita non solo ad esercizi commerciali, ma anche a botteghe artigianali ed attività industriali, a scuole, ad un museo, a monumenti dedicati all’Esodo ed al sacrificio di quelle cinque Province del Confine Orientale d’Italia, alla chiesa parrocchiale ed a punti di aggregazione quali trattorie, bar ed associazioni sportive.

Oggi il Quartiere Giuliano-Dalmata è il simbolo in Roma della triste storia dell’Esodo e delle atrocità perpetrate nei confronti di quelle popolazioni. Ma è anche testimonianza di una rinascita di persone tenacemente attaccate alle proprie radici ed alla vita. Il Villaggio è stato visitato e commemorato personalmente da due Presidenti della Repubblica (Luigi Einaudi il 30 marzo 1949 e Giovanni Gronchi il 15 maggio 1956), da Paolo VI l’8 aprile del 1973, da Giovanni Paolo II il 29 gennaio 1984 e, per arrivare fino ai nostri giorni, dai Sindaci Francesco Rutelli, Walter Veltroni e Gianni Alemanno.

Il Villaggio Giuliano-Dalmata in Roma, ex Villaggio E42, racconta un pezzo di Storia della nostra Italia, ne è parte integrante e memoria attiva.   

Emeroteca

Di particolare interesse è l’emeroteca annessa alla Biblioteca, che conserva tra gli altri alcuni importanti periodici pubblicati nella città di Fiume, oltre a ritagli di giornali circolanti a Fiume provenienti dall’Italia da Budapest, Vienna, Parigi, Zagabria e Stati Uniti. Qui di sotto sono elencate alcune testate storiche stampate a Fiume. 

Eco Ungarico, annate dal 1843 al 1846
L’Eco di Fiume, annate dal 1858 al 1860
Gazzetta di Fiume, annata 1861
La Difesa, annate dal 1898 al 1900
Vita Fiumana, annate dal 1896 al 1897
La Varietà,  annate 1888 e 1892
La Bilancia, annate 1871 e 1872 e numeri sparsi in archivio
La Vedetta d’Italia, raccolta completa dal 1919 al 1924; dal 1925 al 1943 solo numeri sparsi
La Giovine Fiume, raccolta completa (1907-1910)
La Fiumanella, raccolta completa (1921-1922)
Delta, raccolta completa (1923-1924)

Pinacoteca

All’interno del Museo è presente una raccolta di circa 200 opere di pittori Fiumani, Istriani e Dalmata.

La maggior parte sono di autori Fiumani tra i quali spiccano:
Ladislao de Gaus
Giovanni Butcovich
Carmino Butcovich – Visentin
Carlo Ostrogovich
Marcello Ostrogovich
Anita Antoniazzo
Riccardo Gigante
Mario Angheben
Ernesto Ricotti
Enrico Fonda
Sigfrido Pfau
Miranda Raicich
Tassilo de Gyuito
Ettore de Franchi
Lucia Foretich

Pittori Dalmati:
Francesco Pavacich
Pittori Zaratini:
Secondo Raggi Karuz